
Cultura e sostenibilità: come diventare agenti di cambiamento
Dalla transizione ecologica interna al capacity building per il settore culturale: un percorso per integrare la sostenibilità nelle pratiche culturali e generare un impatto sistemico e duraturo
Quello che un tempo era un approccio individuale, adottato da artisti, creativi e operatori culturali particolarmente sensibili alle sfide globali – come quella climatica – si sta via via trasformando in una consapevolezza più ampia e condivisa. Tuttavia, resta ancora necessario fare in modo che questa sensibilità diventi una pratica concreta, diffusa e strutturata nei processi di progettazione e produzione artistica.
La cultura – siamo convint* – ha il potere di immaginare futuri diversi, generare coesione sociale e ispirare nuove visioni del vivere comune in chiave sostenibile.
Promuovere la sostenibilità come valore trasversale, integrandolo nei processi, nelle politiche e nei progetti culturali è una delle sfide della Fondazione.
Attraverso attività di formazione, consulenza e ricerca, lavoriamo perché la dimensione ambientale entri in modo sistemico nella progettazione culturale: dalla rifunzionalizzazione dei beni alla governance delle organizzazioni, fino alle azioni di advocacy. Un impegno che vuole contribuire ad accrescere la consapevolezza su questi temi tra operatori, enti e territori con cui lavoriamo.
Grazie al progetto finanziato TOCC – Transizione Ecologica degli Organismi Culturali e Creativi – Azione B2, è stato avviato all’interno di Fondazione Fitzcarraldo un processo di transizione ecologica, volto a generare effetti significativi e duraturi sulla Fondazione stessa e sui destinatari delle proprie attività. Il percorso è articolato su due direttrici principali: da un lato l’integrazione di pratiche organizzative e operative a ridotto impatto ambientale ed orientate alla sostenibilità; dall’altro, la realizzazione di un programma specifico di formazione e sensibilizzazione rivolto agli operatori del settore culturale, con l’obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza in materia di sostenibilità applicata al contesto culturale.
Internamente, abbiamo avviato un percorso strutturato per integrare la sostenibilità nelle nostre attività. Tutto lo staff ha partecipato a una formazione mirata, abbiamo dato vita a una task force trasversale per guidare il cambiamento. Abbiamo adottato forniture a basso impatto ambientale, come arredi in materiale ecologico e riutilizzabile e server a basso impatto energetico. Inoltre, nel 2024 abbiamo calcolato per la prima volta la nostra carbon footprint.
Inoltre, partendo da una literature review, abbiamo progettato “Ecosistemi – approcci culturali alla sostenibilità”, un percorso di capacity building e sensibilizzazione rivolto agli operatori culturali.
Abbiamo scelto di approfondire il tema, promuovere il dibattito e renderlo parte integrante del nostro lavoro. Questo progetto è stata l’occasione per imparare, approfondire, farci delle domande, quindi confrontarci con gli altri operatori culturali, mettendo la ricerca al servizio del comparto. Il nostro impegno è creare spazi di incontro con esperti e professionisti, favorendo il confronto e la collaborazione. Vogliamo trovare, insieme, modi concreti e condivisi per affrontare queste sfide, attraverso un dialogo aperto con persone diverse ma accomunate dalle stesse esigenze.
Dal momento che la crisi climatica ed ambientale è un problema sistemico (A.Barrau, A.Keller), servono necessariamente soluzioni sistemiche, che vadano oltre la decarbonizzazione. Mentre la scienza aiuta ad analizzare la questione ecologica in modo complesso e completo, la cultura e l’arte possono elaborare soluzioni a partire dall’immaginazione e dalla narrazione. Secondo la definizione del filosofo John Dewey, l’immaginazione è la capacità di guardare alle cose come se potessero essere altrimenti, sapersi chiedere “e se?”.
E forse non c’è momento più giusto di quello che stiamo vivendo per sviluppare questa capacità.
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